Il gruppo di continuità, o UPS è un dispositivo che si interpone tra la presa di corrente e vari dispositivi come monitor, PC, altoparlanti e tanto altro.
Il suo scopo è fornire energia ai dispositivi se manca la corrente principale, grazie a una batteria integrata, e per questo si chiama anche Gruppo di continuità.
L’importanza di un UPS si spiega facilmente: in caso di blackout avremo tempo di salvare i file e spegnere il PC, o i dispositivi, in totale sicurezza, nonché avremo modo di evitare danni ben più gravi che possono essere causati da sbalzi di corrente. Infatti la maggior parte degli UPS funziona anche come “filtro”, proprio perché si trova tra la presa di corrente e i vari dispositivi.
Come Funziona?
Poniamo il caso che si presenti un’interruzione di corrente (blackout) ed il nostro pc, collegato ad un UPS, resti sprovvisto di alimentazione elettrica.
Anziché spegnersi bruscamente facendoci perdere tutti i nostri dati, l’UPS interverrà prontamente azionando il proprio inverter interno, questo farà sì che l’autonomia delle batterie venga trasformata in corrente continua, alimentando così il nostro computer e concedendoci il tempo di spegnerlo correttamente salvandone i dati.
Questa autonomia accumulata, generata dalle batterie interne, permetterà di fornire energia al nostro pc anche durante un blackout, alimentandolo per tutta la durata delle sue batterie interne. Solitamente viene definita autonomia standard un’autonomia di 10 minuti a pieno carico(vedremo più avanti nella guida che cosa significa).
Per scegliere l’UPS giusto è necessario avere a mente alcune nozioni essenziali. Non tutti gli UPS sono uguali, non tutti proteggono allo stesso modo e soprattutto è bene valutare quali e quanti saranno i dispositivi connessi, in modo da avere il giusto dimensionamento. Dovrete scegliere la potenza dell’UPS in base alla quantità di energia assorbita dai vari dispositivi, altrimenti rischierete che la potenza non sia sufficiente per mantenere i dispositivi accesi, o di non avere abbastanza tempo per spegnerli in sicurezza.
Gli elementi più visibili sono le prese, che possono variare in tipologia e quantità. I dispositivi casalinghi offrono solitamente alcune prese Schuko, ma alcuni modelli professionali hanno anche prese IEC 320 C13, per la quale saranno necessari appositi cavi, adattatori o prolunghe. La maggior parte degli UPS è anche dotata di connetto di rete o USB, che permettono di gestire alcuni parametri tramite dispositivi connessi.
All’interno ci sono poi le batterie che si occupano di accumulare energia e, nella maggior parte dei casi, di filtrarla. A tal proposito è bene specificare che esistono tre tipologie di UPS:
- Gruppo di Continuità Offline Standby: Questa gamma di gruppi di continuità solitamente è la più economica e base. Sono alimentatori che entrano in funzione solamente in assenza di alimentazione. In questo caso la corrente non viene filtrata ma arriva in maniera diretta ai dispositivi collegati.
- Gruppo di Continuità On-line o Doppia Conversione: Questi Ups a differenza dei modelli precedenti, al verificarsi di un interruzione di rete intervengono immediatamente per fornire subito l’alimentazione necessaria, questo senza causare microinterruzioni che danneggerebbero apparecchiature sensibili come i server. La corrente viene convertita per due volte, in ingresso e in uscita. Si tratta dell’unica tipologia di UPS a garantire un’onda sinusoidale pura, oltre che a una lunga durata e un’estrema efficienza. Tuttavia il costo è molto alto, motivo per cui vengono utilizzati in ambiti particolari, come quello medico.
- Ups Line-Interactive: Questo tipo di ups è la fusione fra le 2 tipologie elencate qui sopra. In questo caso all’interno dell’UPS è presente un inverter che si occupa di stabilizzare l’energia elettrica in entrata. Ciò fornisce una protezione maggiore rispetto agli offline in quanto nel caso la corrente in ingresso non soddisfi i requisiti di sicurezza, l’inverter e le batterie permettono di fornire ai dispositivi collegati un’alimentazione stabile. Proprio per questo motivo sono i più diffusi, soprattutto tra privati e aziende di piccole e medie dimensioni. Solo i migliori Line-Interactive riescono a produrre un’onda sinusoidale pura per proteggere i dispositivi connessi.
Come si evince, il miglior gruppo di continuità risulta quindi quello che sfrutta la tecnologia online a doppia conversione che viene consigliato a chi deve proteggere unità super sensibili come appunto server, data center e sistemi di backup.
Tuttavia i gruppi a doppia conversione hanno prezzi molto alti, quindi se stai cercando un ups per pc o computer il line-interactive risulta essere la scelta migliore.

Altro particolare a cui fare attenzione è il tipo di onda sinusoidale che viene prodotta. La forma sinusoidale pura, come abbiamo avuto modo di analizzare, viene creata solamente dagli UPS di tipo On-Line.
In questo caso la scelta va fatta tenendo in considerazione non solo il proprio budget, ma soprattutto la tipologia di utilizzo.
È ovvio che nel caso di utilizzo in applicazioni a basso rischio, un’onda quadra può essere accettabile. Sarà meglio orientarsi su UPS in grado di fornire onde sinusoidali perfette nel caso di applicazioni ad alto rischio: casi in cui l’energia elettrica è fortemente incostante, o i dispositivi da proteggere estremamente preziosi, sia dal punto di vista economico sia funzionale.
Questo significa che se vi trovaste ad alimentare dei PC o dispositivi che non vengono usati per lavoro e non molto esosi in termini energetici, potete tranquillamente optare per un UPS Off-line con onde quadre. Nel caso di macchine più potenti, o comunque usate per lavoro, il Line-interactive si rivela la scelta vincente, in quanto è in grado di preservare in maniera opportuna tutti i componenti.
Come scegliere la potenza dell’UPS
Come detto questo parametro dipende fortemente dalle apparecchiature che andremo a collegare. Ciò significa che se nel nostro PC avremo un alimentatore da 750 Watt, non sarà questo il valore da tenere in considerazione, bensì la somma del consumo di ogni componente installato all’interno del nostro PC. Infatti, a prescindere dalla capacità massima dell’alimentatore, saranno i componenti (processore, scheda video, RAM, hard disk, SSD) a consumare energia. L’alimentatore non fornisce quasi mai il massimo dell’output disponibile; lo stesso vale per tutti gli altri dispositivi che volete collegare, come apparecchiature di rete, videocamere, etc.
Bisogna tenere in considerazione un importante aspetto: la maggior parte dei dispositivi in commercio indica l’assorbimento energetico in Watt (W), mentre gli UPS indicano la loro capacità in VoltAmpere (VA).
Generalmente, per ottenere i Watt, si usa un valore convenzionale pari al 70% dei Voltampere. Ciò significa che se dividiamo i Watt richiesti per 0,7, otterremo i Voltampere necessari al nostro UPS per garantire un corretto funzionamento e affidabilità. Per esempio, se prendiamo in considerazione un assorbimento di circa 400 Watt dal nostro PC, 80 Watt dal monitor e 50 Watt dal nostro sistema di altoparlanti, il calcolo sarà di:
- 400W /0,7 = 572 VA
- 80 W /0,7 = 115 VA
- 50 W / 0,7 = 72 VA
Per un totale di 759 VA. Per essere sicuri, possiamo sempre arrotondare il valore per eccesso, arrivando così a un valore ideale di circa 800 VA.
Quando un Gruppo di Continuità si attiva, potrà alimentare i dispositivi connessi solo per alcuni minuti, finché la batteria non si scaricherà. In questo lasso di tempo, che per i prodotti ad uso casalingo è solitamente 10/15 minuti, potrete spegnere i dispositivi in sicurezza o ripristinare l’elettricità.
Esempi d’uso e prodotti suggeriti
Di seguito vi diamo alcuni suggerimenti per identificare la tipologia di prodotti su cui orientarvi in base al campo applicativo.
PC da Ufficio e apparecchiatura di rete
Un PC ad uso ufficio solitamente non consuma più di 200/250 watt. Le apparecchiature di rete, come modem o router, consumano meno di 10 watt. In questo caso un modello base, da circa 500 VA, è più che sufficiente.
PC da Gaming o applicazioni professionali
Il consumo di un PC usato per giocare può variare molto in base ai componenti usati. In questo caso possiamo quindi darvi un suggerimento considerando un modello di fascia alta, con hardware aggiornato e potente. Potreste considerare un consumo attorno ai 500 / 600 watt, anche se spesso il consumo è inferiore. Dovreste quindi orientarvi su un Gruppo di Continuità tra 800 e 1200 VA.
Apparecchiature di rete per ufficio
Se l’obiettivo è proteggere le apparecchiature di rete, come modem e router, per evitare che un blackout possa arrecare danni e lasciare l’azienda senza connettività, un modello da 500 VA sarà più che sufficiente, e potrete usare un modello ad uso casalingo.
Server e apparecchiature di rete
Se invece avete una piccola azienda, e oltre alle apparecchiature di rete avete dei piccoli server, dovreste optare per un modello professionale. In questo caso, ovviamente più sensibile, vi consigliamo di rivolgervi a un professionista, ma sappiate che esistono apparecchiature specifiche realizzate per essere usate in configurazione rack.
Ufficio con più postazioni
Nel caso vogliate mettere sotto backup elettrico più computer in un ufficio, non dovrete fare altro che moltiplicare il consumo per il numero di PC. In questo caso assicuratevi che ci siano abbastanza prese di corrente. Potreste anche considerare l’uso di un prodotto professionale, solitamente con più prese.
Credit: https://www.tomshw.it/hardware/come-scegliere-il-gruppo-di-continuita-tipologia-e-potenza/
Ottimi consigli! Vorrei però sottolineare anche l’esistenza non solo di grandi case produttrici di UPS che vendono prodotti standard ma anche di PMI italiane con cui si può instaurare un contatto diretto e che sono disponibilissime a fornire suggerimenti/consigli. Una di queste è PowerUPS, trovate tutti i contatti sul loro sito (https://www.powerups.it)
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